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Perché lo stemma di Gangi è un Minotauro?
Perché lo stemma di Gangi è un Minotauro?

Perché lo stemma di Gangi è un Minotauro?Questa è la storia di un tempo lontanissimo, il tempo dei miti e delle leggende, degli dei dell’Olimpo, dei signori della guerra e dei re che spadroneggiavano in una terra in tumulto.

Uno di questi era Minosse, il crudele sovrano cretese, padre del feroce Minotauro.

Narrano gli antichi che, alla morte del figlio per mano dell’eroico Teseo, Minosse, accecato dall’ira, fece rinchiudere Dedalo nel Labirinto, condannando lui e il figlio Icaro a morire di stenti.

Della fuga di Dedalo e della fine di Icaro siamo tutti a conoscenza, quello che però non tutti sanno è che il geniale architetto del Labirinto, dopo un lungo peregrinare, approdò tra i monti della Sicilia, e trovò rifugio e protezione presso la corte del re Cocalo.

A quel punto Minosse, per ricatturare l’architetto, decise di inviare nell’isola i suoi soldati più feroci, i quali, una volta giunti nella nostra splendida terra, stanchi delle angherie del loro sovrano, decisero di restarvi e, su un bellissimo monte da cui sgorgava l’antico fiume Engio, fondarono la città di Engyon (da cui sarebbe sorta un giorno Gangi) e, per non dimenticare le loro origini, scelsero come simbolo un Minotauro che si ristora, pacifico e mite, presso una dolce fonte.

Una piccola curiosità: dopo tante malefatte, alla fine anche Minosse ebbe quello che si meritava e, quando si presentò alla corte di Cocalo desideroso di vendetta, venne dalle figlie di questo ucciso durante un bagno.

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Italiani in Patria e nel Mondo: premiato il magistrato Santi Consolo

È di Gangi il magistrato Santi Consolo che per il suo impegno e la sua dedizione al lavoro ha ricevuto quest’anno il premio “Italiani in Patria e nel Mondo” della “GlobeItalia”, associazione fortemente attiva nella promozione della cultura siciliana e italiana.

Una carriera notevole quella di Consolo, iniziata negli anni ’80 a Nicosia e che grazie ai suoi numerosi successi l’ha portato al tribunale di Palermo, al Csm, alla Procura generale della Cassazione e infine al DAP (Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria).

Grande anche la modestia di quest’uomo che ha dichiarato ai giornalisti “Ho solo fatto il mio lavoro”. Ma un lavoro delicato, aggiungiamo noi, dove non mancano i compromessi e le difficoltà, e che lui svolge con passione e dedizione senza mai risparmiarsi.

Lodevole il suo impegno soprattutto nel recupero di quei soggetti che vivono in stati di emarginazione e disagio sociale. Una compito arduo ma in cui Consolo crede e porta avanti “… grazie all’impegno, al senso del dovere, alla serietà e alla professionalità della polizia penitenziaria”.

La cerimonia si è svolta a Gangi, nello splendido Palazzo Bongiorno.

notte bianca
Gangi si veste di luce: il grande successo della notte bianca

Serata di grande divertimento quella della Notte Bianca del Borgo più bello d’Italia dello scorso 17 Agosto.

In migliaia sono accorsi a Gangi per godere dei numerosi spettacoli organizzati dall’amministrazione comunale e del centro storico illuminato a festa.

Numerosissimi i concerti e le band chiamate ad animare gli scorci e le piazze del paese, in un’irrefrenabile pioggia di note iniziata con i “Saqiliah” e continuata con i “Babil On Suite”, i “Triphase” e “Angel La Fata” che hanno riscaldato gli animi in attesa del grande concerto di mezzanotte dei “Cicciuzzi’s” e dei “Sicily Swing“.

La festa è poi continuata fino al mattino con la discoteca all’aperto tra il Viale delle Rimembranze e la piazzetta dello Zoppo di Gangi.

Non solo buona musica e tanto divertimento, ma anche cultura e spettacolo.

Aperti fino all’alba i musei, le chiese e il Palazzo Bongiorno per la gioia dei visitatori. Tante emozioni, inoltre, grazie agli spettacoli di Mimo Clown, Teatrodanza e alle performance degli artisti locali Maurizio La Placa, Francesco Spitale, Totò Lo Vecchio e Santino.

Un altro grande successo per Gangi che – ancora una volta – ha aperto le sue porte a visitatori e turisti regalando emozioni e suggestioni uniche e indimenticabili.

madoniefreeenergy
Le buone pratiche per il risparmio energetico

Le buone pratiche per il risparmio energetico

Il prossimo 28 Agosto, alle ore 10, presso la prestigiosa cornice di Palazzo Bongiorno, si terrà un incontro tra cittadini, amministratori, imprese e professionisti chiamato “Le buone pratiche per il risparmio energetico” che si inserisce all’interno dell’attività di Madonie Free Energy.

All’incontro parteciperanno, tra gli altri, anche il sindaco Giuseppe Ferrarello e  il presidente de I negozi di Gangi, Alberto Virga. Durante l’incontro verranno inoltre premiati i vincitori del concorso Madonie Free Energy.

Ecco il programma completo.

madonie free energy

ZOPPO DI GANGI
Chi era davvero lo “Zoppo di Gangi”?

Gangi offre un panorama pittorico ricco e appassionante. Tra i pittori che l’anno arricchita ricordiamo oggi lo Zoppo di Gangi, pseudonimo sotto il quale hanno operato due noti autori del ‘500: Giuseppe Salerno (Gangi; 1570 – 1633) e Gaspare Vazzano (Gangi; 1562 – 1630).

L’origine del loro pseudonimo è sconosciuta ma il loro valore indiscusso.
Essi operarono nella Sicilia della Controriforma, con uno stile che risente del manierismo spagnolo e che diede il via a una vera e propria corrente artistica, la “maniera dello zoppo”, a cui si riallacciarono molti autori dell’epoca.

Addirittura la loro influenza arriva fino al XIX secolo quando Michelangelo Selva decise di firmare come “Zoppo di Gangi” i suoi quadri.

Tra i lavori più noti del Salerno ricordiamo il “Giudizio Universale” (in foto) conservato presso la Chiesa Madre di S. Niccolò a Gangi, un’opera pervasa di reminiscenze dell’aldilà dantesco, in cui un magnifico Cristo Giudice premia i giusti e condanna i malvagi.

Una piccola curiosità: il Salerno amava profondamente la sua terra e non volle mai allontanarsene, per questo alla sua morte venne seppellito nella Chiesa della Madonna della Catena di Gangi, dove la sua salma riposa tutt’ora.

Infine, grazie al suo lavoro, Gangi divenne nota nel ‘500 come “il paese del Giudizio Universale”.

villa raino
I misteri di Villa Rainò a Gangi

La storia dei borghi siciliani è fatta anche dalle nobili famiglie che un tempo vi risiedevano.
Tra queste oggi ricordiamo i Li Destri, di origine spagnola che, per il loro coraggio nella lotta ai Borboni, vennero onorati da Garibaldi e dal Governo Italiano con una medaglia d’argento nel 1860.

I Li Destri alloggiavano a Gangi in una grande tenuta, la Villa Rainò, la cui imponenza, simbolo della grandezza della famiglia, ha animato la fantasia popolare, la quale non tardò a dar vita a pittoresche leggende sul casale.

Si racconta, per esempio, che una volta lo Zar di Russia venne a far visita al Barone Li Destri e che questi organizzò una grande festa che durò per tre giorni e tre notti.

E si vocifera che dai sotterranei della villa si diramavano dei passaggi segreti che vennero usati prima dai Li Destri, per fuggire alle vendette borboniche, e poi dai briganti e banditi della regione come vie di fuga e rifugio dalle forze regie.

Oggi la villa ospita uno stupendo agriturismo, immerso nella natura e meta ambita di chiunque aspiri a un tranquillo weekend in una location diversa dal solito.

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Riapre l’area attrezzata in Contrada Piannette

Dopo una lunga operazione di bonifica per debellare la processionaria dei pini, riapre finalmente l’area attrezzata di Contrada Piannette.

L’area, nota per i bellissimi panorami e gli scorci naturali, è di nuovo operativa e già vede gli amanti della montagna e degli sport all’aria aperta godere delle bellezze del luogo.

Anche le famiglie sono finalmente tornate e i bambini hanno ripreso a divertirsi intorno al lago e nel parco giochi loro dedicato.

La struttura, dotata anche di nuovi sanitari, è aperta tutti i giorni dalle 11,00 alle 18.00 e con l’arrivo delle ferie si prevede un boom di escursioni, picnic e scampagnate di amici.

E per il loro impegno e lavoro il sindaco di Gangi, Giuseppe Ferrarello, ha ringraziato pubblicamente sia il Dipartimento Azienda Regionale Roreste Demaniali e i responsabili Giuseppe di Gangi e Mauro Scialabba, che hanno reso possibile tutto questo.

memorie e tradizioni gangi
“Memorie e Tradizioni”: a Gangi tutto esaurito per la quinta edizione.

Grande successo per la quinta edizione di “Memorie e Tradizioni” svoltosi lo scorso weekend a Gangi.

Albergatori e ristoratori del Borgo più bello d’Italia hanno registrato il tutto esaurito grazie ai migliaia di turisti accorsi per godere e gustare questo straordinario percorso storico, culturale e gastronomico.

4 giorni unici per riscoprire uno spaccato della vita quotidiana tra i campi, il caseificio e le antiche suole rurali della Gangi otto-novecentesca, in un’atmosfera magica arricchita dalle serenate di una volta e dai sapori dei piatti tipici della vera tradizione sicula.

Ma la vera svolta della manifestazione è stato l’itinerario Slow Food che ha visto partecipare ben 39 dei 44 presidi presenti in Sicilia, con grande soddisfazione del Presidente Slow Food Sicilia Rosario Gugliotta, che desidera continuare la collaborazione con Gangi “in nome della valorizzazione della biodiversità e del cibo buono, pulito e giusto”.

Parole che hanno commosso i volontari guidati da Santo Paternò, che sottolinea come tutto questo sia stato possibile solo grazie a coloro che si sono impegnati per “promuovere nel migliore dei modi la nostra cittadina e per tramandare ai nostri figli i valori e le tradizioni della nostra comunità”.

Ampiamente soddisfatto anche il Sindaco di Gangi Giuseppe Ferrarello che ha affermato “Questo per noi non solo è un grande motivo di orgoglio, ma è la testimonianza di come è cresciuta nel tempo la qualità di questo evento, che orami ha raggiunto livelli di interesse ultraregionale.”

La quinta edizione ha quindi riscosso un successo oltre ogni aspettativa. Rimaniamo in trepidante attesa della sesta.

Per saperne di più sul programma di quest’anno clicca qui

Ph. by Guido Giannone – Fotografo Milano.

L’arte del Maestro Gianbecchina a Gangi, per sempre
L’arte del Maestro Gianbecchina a Gangi, per sempre

Sono ormai passati quindici anni dalla morte del Maestro Giovanni Becchina (in arte Gianbecchina; Sambuca di Sicilia, 2 agosto 1909 – Palermo, 14 luglio 2001), collega e amico di Renato Guttuso e vincitore, nel 1954, del premio “Bevilacqua-La Masa” della Biennale di Venezia.

 

Oggi l’Istituzione Gianbecchina e il Comune di Gangi rendono omaggio a questo grande artista con l’apertura di una pinacoteca permanente presso Palazzo Sgadari, già sede del Museo Civico.

 

Profondo è infatti il legame tra il Gianbecchina e il Comune di Gangi, dal quale l’artista ottenne la cittadinanza onoraria qualche anno fa. Un gesto, questo, che l’artista ricambiò con gratitudine e commozione donando al borgo alcune delle sue opere più belle, nella speranza che il messaggio di fratellanza e amore che esse esprimono possa infondere pace e serenità agli uomini e aiutarli nella ricerca della felicità a cui tutti aspirano.

 

Oggi queste opere sono accessibili a tutti e colpiscono gli spettatori per la vivezza dei colori e la forte espressività del tratto, morbido e deciso allo stesso tempo.

Andate a vederle.


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