Tra tutte le Chiese di Gangi, quella della Badia è una delle più antiche. Risalente al XIV secolo, la struttura originale nacque come Oratorio di S. Pietro, affidato ai benedettini di Gangi Vecchio. All’epoca in Sicilia, l’Ordine Benedettino ebbe un ruolo molto importante, lasciando profonde tracce sulle Madonie e in particolare a Gangi, dove in età medievale, sorse l’influente monastero di Gangi Vecchio, il quale, per Statuto, aveva diritto di esprimere un proprio rappresentante nell’antico Parlamento del Regno di Sicilia.
Nel XVI secolo, alla Chiesa venne affiancato un ampio monastero, divenuto in seguito Badia delle monache benedettine, intitolato a S. Pietro. Successivamente, duecento anni dopo, iniziarono importanti modifiche strutturali della Chiesa, condotte dall’architetto Gandolfo Felice Buongiorno, membro di un’importante famiglia e segretario della celebre Accademia degli Industriosi.
Possiamo affermare che la Badia di Gangi rappresenta un gioiello dell’architettura del 1700, in cui lo stile prevalente è quello dorico. Entrando nella Badia, si viene immediatamente colpiti dall’ampia cantoria, chiusa da una grata ferrea dorata con motivi a fiori intrecciati, che le monache utilizzavano come parlatorio con i visitatori, in cui si trova anche una porticina dalla quale le religiose di S. Benedetto ricevevano la comunione. Questa grata è sormontata da un meraviglioso organo a canne incastonato nella parete, anch’esso custodito da una cassa tutta rivestita in oro.
Di grande bellezza sono i dipinti e gli affreschi che adornano la Chiesa. Sull’altare maggiore una grande tela ad olio raffigura i Santi Pietro e Paolo, mentre sul soffitto e sulla navata centrale possiamo ammirare gli affreschi realizzati da Giuseppe Crestadoro nel 1796.
Altri quattro meravigliosi affreschi si trovano agli angoli della volta, raffiguranti la Fede, la Speranza, la Carità e la Giustizia, firmati dall’autore Joseph Crestadoro.
Tutta la chiesa, sia dal punto di vista dell’impianto architettonico che di quello iconografico, risulta un vero gioiello d’arte, in cui i fregi, come i colori caldi e tenui nello stesso tempo, infondono in chi vi si reca pace e armonia.