image Vivere in Assisi – 24/27 Settembre image Festival dei borghi più belli d’Italia 2015: Gangi protagonista assoluta

Far fruttare il passato: quando il borgo diventa impresa. Parla il sindaco Ferrarello

giuseppe ferrarello sindaco gangi

Si sente spesso parlare di distacco tra istituzioni e cittadini e della scarsa affidabilità che questi provano nei confronti delle varie amministrazioni e di coloro che li amministrano.

All’interno di questo panorama tutt’altro che roseo, si inserisce invece il brillante esempio di Gangi, uno dei Borghi più belli dell’entroterra siciliano, riuscito a diventare negli ultimi anni, uno dei comuni più virtuosi del nostro Paese.
Merito anche del sindaco Giuseppe Ferrarello che ha pensato Gangi come un’azienda  basata sui principi fondamentali di efficienza ed efficacia.
Un’idea quasi innovativa, che vuole dimostrare che non solo è possibile una collaborazione tra pubblico e privato, ma che con la cultura “si può anche mangiare”.

La valorizzazione degli edifici e del patrimonio gangitano degli ultimi anni, rappresenta, infatti, il simbolo di una spiccata attenzione alla cultura, vista sia come fonte economica, perché possibile attrazione per i turisti, sia come fonte d’ispirazione per la vita degli abitanti. In un’intervista rilasciata a La Stampa, il sindaco Ferrarello ha dichiarato: “Siamo seduti sull’oro, dobbiamo solo sfruttare ciò che ci hanno lasciato i nostri padri e lavorare su questo”. L’articolo titolava: “Gangi: un borgo, un’impresa”.

Si è cercato soprattutto di far comprendere non solo la necessità di un rilancio culturale ed estetico del borgo per avere effetti economici sullo stesso, ma anche il mettersi in gioco dei cittadini a difesa di quello che è il riflesso della loro persona e dunque simbolo principale della propria identità culturale.
Questa visione politica avanzata, unita a una comunicazione mirata, ha fatto si che il circolo virtuoso iniziato a Gangi, fosse conosciuto e riconosciuto anche dalle istituzioni, riuscendo ad ottenere nel 2014, anche il titolo di “Borgo più bello d’Italia.”

Il successo più grande è stato quello di realizzare questo virtuosismo turistico non solo in una realtà difficile come quella siciliana, ma in più nell’entroterra, quindi lontano dal mare.

Un comune, quindi, che con la passione e l’impegno dei propri cittadini e una buona amministrazione è riuscito a sfruttare il proprio passato, impegnandosi a superare anche gli svantaggi infrastrutturali, non direttamente dovuti all’amministrazione locale.

Guarda l’intervista al sindaco:

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