La chiesa deve il suo nome alla posizione in cui sorge: una panoramica piazzetta in cima al Monte Marone, dove si trova anche il castello di Gangi a cui la chiesa è adiacente, essendo nata proprio come cappella del maniero. Nel 1604, infatti, D. Giovanni Ventimiglia, principe di Gangi, accolse i primi frati Cappuccini arrivati nel borgo e cedette cedendo loro l’ala destra del castello, dove si trovava l’antica cappella dedicata a S. Antonio Abate. Oggi si può entrare nella chiesa da Piazza Valguarnera, nome ereditato dall’ultimo casato che possedette il castello. Nella piazza si erge una statua in bronzo dedicata alla Madonna Immacolata, un’opera realizzata nel secolo scorso dall’artista gangitano Padre Alberto Farina. Uno splendido portale in pietra, realizzato nel 1700, orna l’ingresso alla chiesa con i suoi capitelli ionici. Il portone in bronzo è opera di uno scultore originario di Gangi, Antonino Salvo, e rappresenta alcune scene della vita di San Francesco. La chiesa è costituita da una sola navata, a cui bisogna aggiungere la sagrestia, il coro, il presbiterio e una piccola cappella recentemente costruita accanto all’ingresso. Sull’altare maggiore, si può ammirare “Il Dogma dell’Immacolata”, capolavoro del pittore P. Antonio Jerone (1879-1956), O.F.M., da Gangi. Nel 1951 il quadro venne donato al Convento di Gangi per volere dell’autore. Il coro ospita altre due opere di Jerone tra cui il dittico di S.Giorgio e S.Cristoforo. Negli altari laterali troviamo un crocefisso in legno e diverse statue, tra cui merita particolare attenzione quella dell’Immacolata, opera di scuola messinese. Sulla parete laterale a sinistra, si può ammirare un’opera del pittore contemporaneo Santo Mocciaro raffigurante Sant’Antonio Abate.